Si è tenuto a Roma presso il Forum Hotel il XXI Congresso dei Soci ANSSAIF che ha avuto il titolo “Benessere e Sicurezza sono sinonimi?”.
Questa è stata un’opportunità per riflettere sul fatto che, in un momento di profonda trasformazione, l’analisi del contesto interno di un’organizzazione richiede una visione olistica. Non basta concentrarsi sugli aspetti tecnici e normativi: è fondamentale includere la dimensione umana e culturale, che riveste un ruolo centrale nel processo di cambiamento.
Oltre a seguire gli standard e le linee guida di riferimento, è importante considerare anche altri fattori chiave che influenzano il benessere delle persone e la loro percezione di sicurezza. Alcuni di questi aspetti includono, oltre ad una leadership efficace ed una cultura organizzativa incentrata sulle persone, anche altri parametri che rappresentino ciò che ogni giovane vorrebbe.
Il nostro amico prof. Luigi Di Marco, docente e membro del Comitato Scientifico, ha suggerito di collegialmente esaminare i “7 pilastri del benessere/malessere”.
Quali sono:
- Mangiare bene/male – Alimentazione
- Amare / Odiare – Relazioni Interpersonali
- Proteggere / Lasciare Indifesi – Senso di Protezione
- Convivere / Stare In Solitudine – Riconoscimento
- Credere / Essere Atei – Spiritualità
- Percepire / Divenire Insensibili – Percezione Sensoriale
- Senso di appartenenza
Prendendo in considerazione questi aspetti, le organizzazioni avrebbero degli utili indicatori per gestire il benessere dei propri dipendenti?
Ad esempio:
- il digiuno o una cattiva nutrizione può avere un impatto sulla Sicurezza del lavoratore (Safety).
- Il racchiudersi in sé impedisce la trasmissione delle nozioni e può ritardare gli interventi in caso di incidente.
- Il dipendente, o un manager, che non si sente protetto, può tendere a nascondere un errore commesso.
- Un mancato premio promesso può condurre all’odio verso l’azienda, con possibili negative conseguenze.
E così via. Altri esempi sono stati citati dai relatori intervenuti, anche in risposta alle domande dei soci studenti.
Hanno portato il loro contributo al dibattito – e li ringraziamo di cuore – il Prof. Luigi Di Marco, il dott. Domenico Vulpiani Prefetto (ri), il prof. Corrado Giustozzi, l’ing. Massimo Colletta, il Consigliere Leonardo Procopio, il Consigliere Alain De Cristofaris CEO di Dedalo GRC, ed i soci studenti guidati dalla dr.ssa Valentina Procopio.
Sono stati affrontati quasi tutti i 7 pilastri suggeriti dal prof. Di Marco, e sono stati forniti utili consigli ai giovani soci presenti.
Fra gli argomenti trattati, si possono segnalare, in particolare, i seguenti: come è nata Internet e si è evoluta aiuta a capire la dipendenza da essa ed i problemi da affrontare; la maggiore consapevolezza delle minacce alla continuità operativa; excursus sugli incidenti accaduti nel recente passato e che insistono principalmente sulla salute delle persone (nel periodo postcovid) con le conseguenze provocate sull’organizzazione come la perdita di produttività, ciò fa pensare all’importanza del wellbeing delle persone in azienda; l’evoluzione del senso di appartenenza e della Sicurezza sociale; la Leadership nelle istituzioni e nelle aziende; le difficoltà nel far assimilare ai dipendenti le nozioni base di cyber security; la crescente complessità per le aziende nell’individuare giovani disponibili ad accettare un impiego seppur inquadrato a “tempo indeterminato”; la retribuzione che non sembra rappresentare più il principale criterio di scelta per le nuove generazioni nella valutazione delle opportunità professionali; se la scelta preferita per i giovani è quella di un lavoro che piace, vi sono però delle istruzioni da seguire e diverse professioni richiedono di studiare sempre (anche ad 80 anni!).
Ciò che sto citando è senz’altro un elenco cortissimo, rispetto a quanto è stato discusso e sul quale rifletteremo nei prossimi giorni.
Un grazie di cuore a tutti!
Anthony Cecil Wright