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“Servono strumenti basati sulla conoscenza”

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Foto della tavola rotonda “La protezione fisica delle infrastrutture critiche nazionali nel quadro della Direttiva CER”.

Così ha aperto il suo intervento l’ing. Fabio Pistella, Presidente del Management Board EISAC.it nel corso dell’evento: “La protezione fisica delle infrastrutture critiche nazionali nel quadro della Direttiva CER”.

Siamo pienamente d’accordo con la sua affermazione: non solo perché si tratta di attività e proposte operative (e non di sole parole…), ma soprattutto perché da tempo parliamo di esperienze in un settore conosciuto all’epoca come “sistemi esperti” e oggi citati anche nell’ambito della “artificial intelligence”.

La disponibilità di strumenti basati sulla conoscenza, approfondita e sistemica, di possibili eventi è importante sia in fase di prevenzione, sia in momenti di emergenza, ossia quando vi è bisogno di prendere delle decisioni rapidamente.

La realizzazione di questi modelli ha anche il pregio di consentire di trattenere e conservare le esperienze di tanti anni vissute da chi oramai si sta avvicinando all’età della pensione.  In tal senso si è posizionato, ad esempio, il sistema da noi realizzato per un Patronato di emanazione sindacale, dove fummo notevolmente agevolati dalla disponibilità e conoscenza di un dirigente.  Analogamente, l’esperienza di anziani ispettori di banca ci aiutò nella realizzazione di uno strumento utile per combattere le frodi interne.

 

Il workshop, tenutosi presso la prestigiosa sede del CNEL, ha visto la firma dell’Accordo di Programma tra ENEA e INGV per lo sviluppo e l’erogazione di tecnologie per il supporto al monitoraggio ed all’analisi del rischio fisico per le infrastrutture critiche nazionali. Fra queste, sono stati giustamente citati lo Spazio e le comunicazioni sottomarine (i soci si ricordano che ne abbiamo parlato nel corso del nostro Congresso di dicembre u.s.).

Nel corso della tavola rotonda, il prof. Roberto Setola, Direttore del Master in Homeland Security del Università Campus Biomedico, ha sottolineato che il settore pubblico deve prendere lezione da quello privato, ed ha citato in particolare: la necessità di una visione olistica della security e dei sistemi, l’attenzione alla manutenzione (vedi ad es.: l’aggiornamento dei sistemi), la ricerca di nuovi strumenti per poter affrontare efficacemente  gli eventi complessi.

ACW

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