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I risultati del Report intersettoriale sulla criminalità predatoria

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Si è recentemente tenuta, nell’ambito del Convegno “Stati generali della sicurezza” organizzato da ABI – OSSIF,  la presentazione del report intersettoriale sulla criminalità predatoria. Moderatore della tavola rotonda è stato il dott. Stefano Delfini, direttore servizio analisi criminale polizia criminale. Gli interventi sono stati di: Giovanni Gioia, Research analyst OSSIF, Donatella Giacopetti, responsabile ufficio salute sicurezza e ambiente unem, Silvio Carcereri, direttore commerciale Conforti, Mario Orlando, Cometa FAAC Technologies, Isabella Corradini, Presidente di Themis.

Molti ed interessanti gli spunti scaturiti dal dibattito successivo alla presentazione del Rapporto.

Innanzitutto, alcuni dati:

Nel 2022 le rapine commesse in Italia sono state 25.642, pari ad un incremento del 16,1% rispetto all’anno precedente. È dunque proseguita la recrudescenza dei reati che già aveva caratterizzato il 2021, in cui si era avuto un aumento del 10,5% rispetto al 2020, anno in cui, complice anche la pandemia Covid-19 e le relative restrizioni alla circolazione, era stato registrato il numero più basso di casi con 20 mila episodi.

Il valore registrato nel 2022 è comunque nettamente inferiore rispetto al picco raggiunto nel 2013 con oltre 43 mila casi.

 

 

Alcune curiosità:

  • le rapine in pubblica via sono il 59%
  • negli esercizi commerciali il 14% e in abitazione il 6,4%.
  • Sono diminuite le rapine in farmacia (21%) e nelle tabaccherie (13%).
  • Milano è la città con indice di rischio più alto (pari a 2,2 rapine ogni 100 punti operativi) mentre Roma e Napoli registrano il valore di rapina ogni 100 punti.

Forte e condivisa enfasi è stata posta sulla rilevanza del fattore umano: ciò è un vincolo essenziale per migliorare la resilienza operativa ed organizzativa.

Le disparità sociali sono anche fonte di giovani che si rivolgono non solo alle rapine, ma anche al terrorismo, come sottolineato anche nel Rapporto e che qui di seguito cito.

Nel trattare la sicurezza del trasporto valori, il Rapporto evidenzia delle interessanti considerazioni che qui riporto testualmente e che citano il terrorismo, pericolo sempre vivo:

<< Ulteriori misure per la tutela delle informazioni riservate e la continuità operativa

Così come risulta dal “Rapporto 2020 sulla situazione e sulle tendenze del terrorismo nell’Unione europea (TE-SAT)”, e come confermato dalla pubblicazione del Rapporto 2022, la pandemia da Covid-19 ha ulteriormente esacerbato una serie di fattori di rischio legati alla crisi economica e alle disparità sociali, i quali tradizionalmente costituiscono terreno fertile per la criminalità organizzata, specializzata in reati predatori e in alcuni casi connessa anche a fenomeni di tipo terroristico. Risulta, infatti, che i legami sociali tra individui criminali e militanti jihadisti, sono spesso rafforzati dai soggiorni presso i penitenziari. Ciò riguarda in particolare gli Stati membri dell’UE, in cui estremisti e terroristi sono detenuti con i criminali “comuni” nelle vicinanze.>>.

Proprio per queste motivazioni sono state introdotte “ulteriori misure” di carattere tecnico ed organizzativo, elencate nel Rapporto.

Il rapporto completo è scaricabile dal sito:

Rapporto intersettoriale sulla criminalita’ predatoria (interno.gov.it)

CW